Francia

Visitare la torre Eiffel con i bambini

La prima cosa che ti domandano gli amici non appena tornato da Parigi è: – sei salito sulla torre Eiffel? –

Il simbolo indiscusso della città è famosa in tutto il mondo alla stregua di Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Sophie Marceau e Letizia Casta.

Più amata della baguette, del camembert e del jambon, più celebrata delle ostriche di Normandia e degli escargot à la Bourguignonne, sta su da 129 anni, da quel lontano 1889 quando, nel centenario della Rivoluzione Francese (la presa della Bastiglia, avvenne il14 luglio 1789), la capitale di Francia fu sede di una grandiosa Esposizione Universale.

 

Tutti sanno che la torre prende il nome del suo ideatore, l’ingegnere Gustave Eiffel il quale, all’epoca della seconda industrializzazione era già celebrato come l’architetto del ferro. Meno noto il fatto che l’opera, costruita a tempo di record, fu inaugurata due anni, due mesi e cinque giorni dalla posa della prima pietra.

La tour Eiffel, con un’altezza di 323 metri e una massa 8.000 tonnellate, grazie all’impiego dei nuovi materiali da costruzione come l’acciaio e la ghisa, nella mente del suo ideatore era destinata ad incarnare l’idea stessa della grandeur francese ma, sembra incredibile, i parigini in un primo momento la criticarono ferocemente. Infatti, già i primi disegni di Eiffel, anticipati dalla stampa, furono il bersaglio delle proteste dei più noti artisti e letterati dell’epoca tra i quali Émile Zola, Alexandre Dumas figlio e Guy de Maupassant.

Il loro dissenso prese le forme di una dura lettera di lamentele volta a far stracciare immediatamente i progetti attuativi.

Fortunatamente l’appello degli intellettuali non fu preso in considerazione e così, quella che all’epoca era la struttura più alta del mondo (superata solo nel 1930 dal Chrysler Building di Manhattan), fu aperta al pubblico alle ore 11:50 del 15 maggio 1889, nove giorni dopo l’inizio dell’Esposizione Universale di Parigi.

Ed ora, finito il momento Forse non tutti sanno che, quella piacevole aneddotica che, preparando il viaggio, ti fa pregustare la visita, vi dirò che la torre Eiffel si trova nel pieno centro di Parigi (nel VII arrondissement) e svetta, poco lontano dalle rive della Senna a margine del Champ de Mars, i sontuosi giardini pubblici realizzati per volontà del re Luigi XV.

Come raggiungere la Torre Eiffel

Diverse linee di metropolitana si avvicinano alla struttura e gli ingressi alla torre distano pochi minuti a piedi dalle fermate che vi segnaliamo qui sotto.

  • Linea 9 Stazione Trocadéro
  • Linea 6 Stazione Bir – Hakeim
  • Linea 8 Stazione Ecole Militaire

La vista più bella si ha arrivando da Trocadéro ma la stazione Bir-Hakeim è la più vicina.

In quest’epoca complicata, l’intera area alla base della struttura è recintata con varchi presenziati dove, anche con il biglietto alla mano, è obbligatorio mettersi in coda per i controlli di rito di zaini e borse. Le file da fare sono due ma senza biglietto e prenotazione dovrete farne anche una molto lunga alle casse.

Per questa ragione è bene acquistare il biglietto in rete scegliendo il giorno e l’orario della visita.

Qual è l’orario migliore per visitare la Tour Eiffel?

Tutti dicono che l’orario migliore per visitarla è poco prima del tramonto e così, noi, che ci siamo stati all’inizio di settembre, abbiamo prenotato per le 18.30 (se andate in inverno o in piena estate l’orario cambia, verificate prima di prenotare l’ora del tramonto a Parigi in quel periodo).

Lo spettacolo che ci attendeva sulla passeggiata verso l’area del Trocadéro era davvero meraviglioso.
Sembrava una cartolina la Tour Eiffel sempre più piccola alle nostre spalle, incorniciata da nuvole grigie mentre il cielo si tingeva di rosa.

Abbiamo poi deciso di restare in zona per cenare per ammirarla in versione notturna completamente illuminata.
Per 5 minuti, ogni ora dopo il tramonto, la Torre Eiffel brilla, ma non pubblichiamo foto perchè ufficialmente sarebbe vietato anche se tutti lo fanno. Sembra uno scherzo, ma non lo è.

Di notte la torre è soggetta al diritto d’autore, pazzesco, vero?

Dove cenare vicino alla Tour Eiffel

Per la cena abbiamo accontentato i ragazzi con un hamburger doppio al Frog XVI che offre un menù variegato con i più noti cibi etnici, oltre a quelli da classico fast-food americano.

Locale molto ampio, arredamento carino con tavoli lunghi in legno e grandi banconi con alti sgabelli, prezzi nella norma per Parigi, direi che è adatto anche alle famiglie oltre che alla clientela più giovane. Si trova in 110 bis Avenue Kléber.

In alternativa, potete farvi un regalo e cenare al 58 Tour Eiffel, la brasserie situata al primo piano con magnifica vista su Parigi.

Come si svolge la visita

Ma torniamo alla visita della Tour Eiffel: ti metti in coda prendi un ascensore che ti porta al primo piano, poi un altro che ti fa salire al secondo, già ad un’altezza ragguardevole.

Fai un giro dell’area pregustando l’emozione della cima che raggiungi con un terzo ascensore, uscito dal quale, in tutta sicurezza, ammiri Parigi ai tuoi piedi.
Il panorama, ogni volta è mozzafiato: la chiesa del Sacro Cuore di Montmartre, vista da lassù ti sembra una casetta bianca; meravigliano anche le sontuose geometrie del Palais de Chaillot e dei giardini del Champ de Mars .

In teoria dovreste arrivare in cima e poi fermarvi ai livelli inferiori scendendo ma nella realtà ho notato che ognuno fa un po’ come vuole. Vi consigliamo comunque di fermarvi ad ogni piano e fare foto con calma… insomma non lasciatevi prendere dalla fretta e gustatevi la visita. Ci sono negozi, ristoranti e bar sia al primo che al secondo piano.

Il panorama migliore si vede dal secondo piano perchè dal terzo è tutto molto piccolo e poco distinguibile.
Qui troverete due livelli: uno inferiore chiuso con le piccole vetrate rettangolari e l’altro, a cui si accede con pochi scalini, con terrazza circolare aperta ma completamente recintata, quindi rassegnatevi che la grata a rombi comparirà in tutte le vostre foto fatte dalla sommità!

In ogni caso vi consiglio di fare il biglietto completo fino al terzo piano perchè fermarsi sotto per risparmiare qualche euro mi sembra limitativo, dopo tutta la fatica che avete fatto per entrare e per salire.

Abbiamo notato che salendo a piedi si fa meno fila, anche perchè c’è un po’ di attesa per ogni ascensore.
Volendo, potete fare a piedi i primi due piani, sempre che i vostri figli siano disposti!
In questo caso il biglietto costa meno ma si vende solo alle casse sotto al monumento, i biglietti che trovate online sul sito ufficiale non contemplano questa possibilità.
Noi abbiamo preferito l’ascensore, anche perchè salire a piedi ci faceva sinceramente un po’ impressione.

Sappiate che non si possono portare bagagli ingombranti e nemmeno animali. Non c’è un deposito bagagli e i controlli sono molto precisi quindi se vi presentate con un trolley rischiate di non poter salire.
Il passeggino, anche di quelli ad ombrello, dovreste comunque tenerlo sempre chiuso quindi vi sconsiglio di portarvelo dietro.

Un ultimo avvertimento: negli ascensori si sta abbastanza stretti e se siete al centro vi trovate chiusi tra le persone, se soffrite di claustrofobia questa visita non fa per voi.

Dove acquistare i biglietti per salire sulla Torre Eiffel

Per risparmiare i biglietti conviene acquistarli sul sito ufficiale che offre sempre il prezzo più basso rispetto agli altri che li rivendono.

In alternativa se preferite un tour guidato con ingresso prioritario potete acquistarlo sul sito Musement che offre anche tante altre attività e visite guidate a Parigi come il tour sulla Senna, la cena sulla Torre Eiffel, la serata al Moulin Rouge e tanti bus turistici.

 

Ah, dimenticavo, se anche voi amate Parigi, vi suggeriamo di leggere la splendida guida sentimentale scritta da Serena Dandini “Avremo sempre Parigi” (Rizzoli).

Ricca di indirizzi speciali arricchiti da aneddoti e curiosità, è da prediligere se si aspira a sentirsi, almeno per qualche giorno, un po’ parigini. Un libro bello in valore assoluto, scritto con un linguaggio confidenziale che vi stupirà… il perfetto regalo di Natale!

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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