Lazio

Italian Wonder Ways: viaggi a piedi sulla Via Amerina (parte II)

Ancora cammino al fianco di Giancarlo Guerrini, quint’essenza del pellegrino moderno che una notte di molti anni fa sognò di riaprire la via Amerina della quale, si era persa la memoria. Insieme ad altri uomini di buona volontà Giancarlo ha costituito una fondazione dal nome intrigante per favorire i viaggi a piedi: Cammini della Luce.

Se glielo chiedete lui minimizza, ma gli scopi della fondazione sono nobilissimi e spaziano dal favorire la ricerca individuale del benessere interiore, allo scambio disinteressato delle esperienze, delle conoscenze e delle opinioni, ma soprattutto promuove un pellegrinaggio permanente su antichi itinerari che vanno da Aquileia a Roma. In pratica Cammini della luce aiuta fattivamente quanti vogliono mettersi in cammino e così facendo si spende per il conseguimento di un triplice obiettivo: spirituale, culturale e formativo.

Giancarlo, solido, dinamico e sempre pronto all’azione come un alpino in congedo, è stata la nostra preziosissima guida per la parte nord del cammino, la zona dell’Amerino accompagnandoci alla scoperta dell’Umbria che cercavi in un angolo di cuore.

Tra Amelia ed Orte, camminando lentamente sotto un tiepido sole settembrino attraverso prati verdi e vigne a perdita d’occhio, ci ha raccontato storia, miti e leggende della strada. Passo dopo passo, immersi in un paesaggio bucolico, una vera e propria arcadia, quando i filari delle vigne allineati geometricamente hanno ceduto il passo ai campi ben fresati pronti per le semine autunnali, siamo arrivati sul bordo meridionale del Tiberino, il lago che da milioni di anni non c’è più.

Che emozione scorgere sulla sinistra i Monti Reatini e sulla destra i Monti Cimini. Entrati nel viterbese, la comitiva si è esaltata ed è stato facile proseguire fino agli scavi archeologici che hanno riportato alla luce l’antico porto fluviale romano di Seripola, risalendo poi su fino all’incasato medievale di Orte, varcando la Porta di San Cesareo datata 1449.

Il cammino è finito ma la meta è ancora lontana, e così mentre scrivo i ricordi si affastellano: la visita a Orte sotterranea, la città nella città, come recitano i depliant dell’azienda di soggiorno, preceduta da un buon piatto di manfricoli ai funghi e salsiccia, seguita dagli sbandieratori in piazza della Libertà.

Poi la sosta a Gallese, l’incontro con San Famiano e l’arrivo al tramonto nella bella Civita Castellana svettante sulla sommità di uno sperone tufaceo e annunciata dalla Fortezza del Sangallo. Altre presenze costanti della nostra strada sono stati, da qui in avanti, il fiume Treja e il monte Soratte come ci hanno spiegato i nuovi angeli custodi del nostro incedere, le guide Massimiliano Cicconi e Gianluca Cerri. Loro ci hanno guidato nella parte meridionale della via Amerina che si caratterizza per le forre scavate nei secoli dai corsi d’acqua.

Altra tappa ricchissima di suggestioni è stata la Vasanello – Corchiano. Memorabile l’attraversamento dell’Oasi WWF Monumento Naturale Pian Sant’Angelo, amorevolmente curata dalla mitica Barbara Mariotti. I 260 ettari dell’oasi rappresentano un paesaggio intatto dai tempi dei falischi, in parte fatto di aree agricole circondate da fasce boschive e in parte fatto di forre e di bosco, cuore selvaggio della via Amerina. Il passaggio sotto i viadotti della ferrovia dimenticata Orte – Capranica seguito dai lunghi tratti di antico basolato romano di basaltina e dalla Tagliata di Sant’Egidio in dirittura d’arrivo nel centro storico di Corchiano.

La visita al medievale, misterioso e interstiziale borgo di Faleria emblema della Tuscia viterbese che affascinò anche il regista Andrej Tarkovskij che qui, sulla piazza della Collegiata girò alcuni esterni del suo Nostalghia. Sempre in zona, non abbiamo perso l’occasione per una visita alla bella Calcata all’interno del Parco Regionale Valle del Treja che sorge tra la via Francigena e la via Amerina.

Sarebbe stato un errore imperdonabile non fermarsi ad ammirare gli affreschi della Basilica di Castel Sant’Elia, tra i meglio conservati di quelli presenti nelle chiese romaniche laziali, oppure non visitare la bella Nepi. Il paese di origini antichissime sorge su una lingua di tufo e fu reso grande durante il Rinascimento ai tempi di Alessandro VI, Papa Borgia, padre di Lucrezia e Cesare che qui fece edificare (o riedificare) la Rocca proprio sopra la via Amerina, per non parlare della Catacomba di Santa Savinilla (IV-V secolo) situate nei pressi del cimitero cittadino.

Rush finale attraversando la Riserva Naturale dell’Insugherata per venire poi risucchiati dalla Riserva naturale di Monte Mario già dentro l’Urbe.

La via Amerina, una strada antica carica di suggestione dove natura e storia si fondono, può essere percorsa anche con un intento gastronomico, visti i mille piatti della tradizione che si possono gustare durante questi viaggi a piedi tra Umbria e Lazio.
Imperdibile il coniglio in porchetta con finocchietto selvatico oppure le prelibatezze come la fava cottora, già presidio Slow Food, o la coppa di testa.

Il cammino è finito ma la meta è ancora lontana e allora di notte sogno ancora di camminare sulla via Amerina con i miei fidati compagni di viaggio, perché come ci ha detto Monsignor Paolo Giulietti, Vescovo di Perugia, “non possiamo camminare da soli”.

Ma se questo è un blog di viaggi per famiglie, la domanda nasce spontanea.

La Via Amerina si può fare con bambini?

Si, ma con qualche accortezza. Le tappe sono quasi tutte intorno ai 15 km e non presentano, soprattutto nella bella stagione, particolari problematiche. Alcune parti nel viterbese corrono all’interno di forre non adatte ad un passeggino normale, quindi se volete affrontare il cammino con un bimbo piccolo, il mio consiglio è quello di dotarvi di un passeggino da montagna e comunque prepararvi in alcuni brevi tratti a sollevarlo.
Nella foto vedete una splendida famiglia che ha percorso con noi il cammino durante IWWays, sono gli amici del blog Magia en el camino, loro ce l’hanno fatta quindi potete farcela anche voi se volete vivere davvero quest’esperienza.
Fondamentale nei viaggi a piedi è l’assistenza e la supervisione degli operatori del consorzio Umbria & Francesco’s Ways per organizzare questo e gli altri cammini del centro Italia in tutta sicurezza soprattutto se viaggiate con i bambini al seguito. E’ un’esperienza sicuramente formativa per i più piccoli e un viaggio lento ricco di incontri e di scoperte inaspettate.

 

 

 

 

 

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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