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Torre di Palme
Torre di Palme è un piccolo borgo medievale della provincia di Fermo, arroccato sulla collina ma proteso verso il mare, cattura lo sguardo dell’automobilista distratto già sull’autostrada A 14 all’altezza di Pedaso.
Se siete di passaggio nelle Marche vi consiglio di fermarvi a visitarlo.
Una passeggiata lenta per il centro storico vi faranno scoprire angolini caratteristici e scorci panoramici tra le casette di mattoni. I vicoli sono così fotogenici da risultare quadri perfetti, anche per i fotografi alle prime armi.
Ma voglio darvi un motivo in più per andare a Torre di Palme: entrare dentro al bosco del Cugnolo alla ricerca della leggendaria Grotta degli Amanti.
Com’è il sentiero del Bosco del Cugnolo
La passeggiata è breve, ma molto affascinante per la particolarità della vegetazione da cui vi troverete subito circondati: querce, pini, ginepri e corbezzoli, ponticelli di legno, tronchi ricoperti di edera, canneti e fasci di rami fitti a formare archi naturali.
Sicuramente adatta alle famiglie, ma non ai bambini piccoli che vanno portati con lo zaino perché alcuni punti non sono praticabili nemmeno con il passeggino da trekking.
A mio parere non proprio facilissima, come molti siti riportano, anche se i tratti impegnativi sono davvero pochi (quello iniziale in discesa dopo il prato, quello per salire alla grotta e qualche altro breve tratto in discesa dove aiutarsi con la corda).
Le difficoltà del sentiero
Il percorso ad anello di circa 2 chilometri si sviluppa per lo più all’interno di un boschetto separato dal paesino di Torre di Palme dalla voragine del Fosso Cupo.
I tratti in salita si alternano a quelli in discesa, ma la parte più ripida è quella per arrivare fino alla Grotta degli Amanti.
Qui bisogna arrampicarsi sopra alcune grosse radici, aiutati da una corda (seconda foto che segue). Per farcela, sono necessarie le scarpe da trekking, un bastone e molta attenzione. I bambini più grandi possono riuscire a salire con l’aiuto degli adulti, ma valutate voi in base all’età e alle capacità dei vostri figli.
Potete anche evitare questo tratto più difficile se non ve la sentite di salire con i bambini: arrivati al bivio con le indicazioni verso destra per la Grotta degli Amanti, proseguite diritto seguendo il percorso ad anello che vi riporta al punto di partenza.
Dovete sapere che per arrivare alla Grotta degli Amanti si fa una deviazione dal sentiero principale, ma poi si torna indietro per riprendere la camminata nello stesso punto dove l’avevamo interrotta.
È bene evitare di avventurarsi fino alla grotta dopo piogge abbondanti che rendono il terreno di questa parte del sentiero particolarmente scivoloso perché oltre a salire dovete poi riscendere!
La leggenda della Grotta degli amanti
Ma quale storia si cela dietro al nome Grotta degli amanti?
La triste avventura di Antonio e Laurina, due giovani del posto che nel 1911 si rifugiarono nella grotta per otto giorni e otto notti dopo che Antonio, soldato inviato a combattere nella guerra coloniale in Libia, aveva deciso di disertare per stare insieme alla sua innamorata.
Da dove parte il sentiero del Bosco del Cugnolo
Arrivati al paese di Torre di Palme, prendete la strada per Lapedona, ad un certo punto, trovate le indicazioni per il Bosco del Cugnolo poi una strada che sale con alcune costruzioni di cemento che contengono legna, sulla destra un parcheggio (ma noi l’abbiamo trovato chiuso) e sulla sinistra un cartello con la mappa e la scritta “Sentiero naturalistico del Bosco del Cugnolo”.
Proprio davanti al cartello c’è un grande prato verde con un piccolo sentiero poco visibile lateralmente alla recinzione in legno. Non è per niente scontato intuire la passeggiata parte da lì, infatti noi inizialmente siamo saliti dritti per la strada asfaltata pensando che fosse quella da fare. Invece da lì si scende al ritorno, essendo un percorso ad anello.
Una volta attraversato il prato vi troverete a scendere per un sentiero di terra e sassi, non troppo ampio. Aiutati da una corda inizierete ad inoltrarvi nella fitta vegetazione, ecco è qui inizia la vostra avventura di full immersion nella natura selvaggia del bosco del Cugnolo.
Peccato solo per il rumore in sottofondo della vicina autostrada che in alcuni punti rovina la sensazione di trovarsi in qualche remota foresta tropicale.