Quando arrivo per la prima volta in un angolo nascosto della mia regione, mi risuonano nella mente le parole di un famoso spot televisivo di non molto tempo fa nel quale Dustin Hoffman declamava versi in italiano che si chiudevano con il riuscito slogan: – Marche, le scoprirai all’infinito!
Sì, la mia è una regione ubertosa fatta con una manciata di piccole città circondate da mille borghi carichi di storia, arte e cultura. Questi paesini dove la vita scorre più lentamente sono tutti ancora vivi e vitali per merito di sagge amministrazioni locali e per l’operosità dei loro abitanti caparbiamente attaccati alle tradizioni antiche. Ed è così che anche il più distratto delle migliaia di turisti che ogni anno vengono nelle Marche per godersi le spiagge di sabbia fine, attratti anche dalle tante Bandiere Blu del litorale, prima o poi alzando lo sguardo verso occidente, decide di raggiungere uno di quei paesi che si affaccia sul mare. Ce ne sono tanti e questo è solo il primo passo. Infatti, solo prendendo quota si capisce che l’entroterra marchigiano è pieno zeppo di piccoli centri svettanti come un grande arcipelago su un mare di colline coltivate con sapienza. Per un turista curioso questo è il momento più bello, quello in cui capisci che non finirai mai di girare le Marche.
La stessa cosa è capitata ad una bella famigliola bresciana che come noi l’altro giorno ha raggiunto Potenza Picena, paese antichissimo proteso sul mare in posizione strategica tra il Conero e i Sibillini. I vacanzieri bresciani del Lago d’Iseo, dopo una lunga giornata sulla spiaggia di Porto Potenza Picena, con pochi minuti d’auto, hanno raggiunto l’antica Monte Santo attratti dalle sue bellezze ma anche dalla frescura che, la sua posizione elevata vista mare, promette anche nella più afosa delle giornata di fine giugno.
Loro erano all’insaputa del fatto che 3 volte a settimana, la municipalità organizza delle visite guidate gratuite nel quale l’incasato di Potenza Picena viene raccontato sapientemente per quello che è: un museo a cielo aperto.
Sì, perché proprio di questo si tratta e così la narrazione non può che partire dalla spiegazione dell’antico toponimo del paese, il già citato Monte Santo.
Potenza Picena, già nel medioevo e fino all’indomani dell’unità d’Italia, era conosciuta come Monte Santo per il fatto che nel centro storico erano presenti ben 27 chiese. Precedentemente era stata colonia romana (la colonia di Potentia) e successivamente, a causa dei violenti assalti dei Goti, i suoi abitanti furono costretti a rifugiarsi nel punto più alto della collina dove impiantarono il primo nucleo abitato che ebbe il suo massimo splendore nel periodo medievale col nome appunto di Monte Santo. La città a quell’epoca era circondata da un’imponente cinta muraria con quattro porte d’ingresso delle quali ai nostri giorni ne sopravvive solo una, la Porta Galiziano che si trova al di fuori del centro urbano, sulla strada per Montelupone e Macerata.
Potenza Picena ha tutte le caratteristiche di un tipico borgo medievale con le sue viuzze, i vicoli stretti, le piazzette e la cosa che lo differenzia dagli altri è che, visto dall’alto, il centro del borgo ha un impianto urbanistico a forma di cuore. Quindi Potenza Picena città dell’amore? Non lo so, della letizia e della spensieratezza estiva, sicuramente.
Me ne accorgo già dopo pochi minuti di visita alla Chiesetta della Beata Vergine della Neve risalente al 1.400 (quella da dove è partita la visita guidata gratuita a cui eravamo stati invitati a partecipare per poi raccontarla sul nostro blog). Una targa storica del Touring Club Italiano ancora fa bella mostra di sé su quello che resta di Porta Marina detta anche Porta Girola, l’ingresso principale per tutti coloro che venivano dalla campagna. Anche una bella terracotta raffigurante la Vergine Maria opera del maestro Giuseppe Asciutti abbellisce l’ingresso al centro storico.
Una ripida scalinata porta alla Chiesa di San Francesco e al belvedere intitolato ai donatori di sangue, con il suo giardino circondato da antichi tigli con le aiuole che prendono l’ombra da due immensi cedri Deodora, di cui quello più grande conta più di cent’anni e una circonferenza del fusto che supera i 3,5 metri. Un tempo questa meraviglia era parte integrante del limitrofo Convento dei Frati Francescani mentre oggi è uno dei punti più suggestivi del centro storico con localini che invitano il turista a trattenersi più del dovuto.
Potete far vedere ai vostri bambini come il Conero visto da quassù sembri una grande balena spiaggiata con la testa rivolta verso il mare. Il panorama sulla Valle del Potenza è punteggiato da Recanati, Castelfidardo e la ben riconoscibile Loreto.
Incantati da tanta bellezza, lasciamo questo belvedere e, con ancora pochi passi raggiungiamo il punto più alto del borgo, Piazza Matteotti un tempo chiamata Piazza Santo Stefano. Abbellita dalla fontana centrale, è circondata da alcuni edifici pubblici, il Palazzo Comunale, il teatro Mugellini, il Palazzo del Podestà, la Torre Civica e alcuni palazzetti privati delle famiglie più note della città.
Visitare il teatro Mugellini piacerà anche ai bambini, costruito utilizzando una parte del palazzo comunale, è uno dei più affascinanti delle Marche. Un vero gioiello con i suoi 152 posti, tra la piccola platea e i due ordini di palchi.
Scendendo giù per i vicoli del centro storico di quella che un tempo era chiamata Monte Santo, arriviamo alla Chiesa di Santo Stefano, detta la Collegiata, dalla particolare facciata rimasta incompiuta.
Nel sotterraneo della Chiesa si trova la notevole Cappella dei Contadini, fatta costruire dalla Congregazione dei contadini nel 1700, è ricca di affreschi sia sul soffitto che sulle pareti.
Confinante con la chiesa c’è il collegio dove vivono le suore dell’Addolorata e qui, durante le visite guidate, è possibile visitare il laboratorio dove vengono tessute stoffe damascate su antichi telai.
Paola, la responsabile del laboratorio, vi racconterà della sua grande passione per la tessitura che coltiva fin da bambina, inoltre vi mostrerà come si prepara l’ordito e come funzionano i telai.
Dopo la visita ai telai e la dimostrazione della tessitura, prima di tornare al belvedere del Pincio, ci infiliamo in un vicolo, dove solo i più longilinei possono entrare, infatti, si contende il record di essere il più stretto d’Italia con quello che si trova nella cittadina di Ripatransone.
La nostra visita è terminata con una bella foto di gruppo con gli altri partecipanti alla visita e le ragazze che si sono impegnate per questa bella iniziativa per promuovere il loro paese.
Dal 3 luglio fino al 7 settembre potrete partecipare anche voi ad una delle visite guidate completamente gratuite organizzate dall’ Associazione CR.E.O. in collaborazione con l’amministrazione comunale di Potenza Picena.
Tre sono gli itinerari diversi da sperimentare che si ripetono ogni settimana:
TAPPE DELL’ITINERARIO: – Chiesa della Beata Vergine della Neve – Porta Marina – Scalinata di Via Trento – Chiesa di San Francesco – Pincio – Piramide de Mayo – Piazza Matteotti (Torre Civica, Palazzo del Podestà, Palazzo Comunale, Sala Giunta, Teatro Storico “Bruno Mugellini”) – vista esterna della Chiesa di San Tommaso – Portale di Palazzo Properzi – Auditorium “Ferdinando Scarfiotti” (Ex Complesso di S. Agostino) – Portale di Palazzo Trionfi (detto oggi Mazzoni) – Chiesa S. Caterina d’Alessandria con Fototeca Comunale “B. Grandinetti” – Chiesa Collegiata dei SS. Stefano e Giacomo – Cappella della Congregazione dei Contadini – vista esterna del Palazzo Rossi (detto oggi Grappini).
Tutti gli eventi relativi alle visite, sempre aggiornati, li trovate sulla pagina Facebook Visitare Montesanto.
Per i turisti che soggiornano a Porto Potenza Picena è in funzione anche una navetta gratuita tutti i giorni, compresa la domenica, per salire a Montesanto (centro storico di Potenza Picena).
Post realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Potenza Picena.
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