Cosa vi viene in mente se vi dico Padova?
Io penso ai canali che circondano centro città, ai suoi palazzi storici, alla Cappella degli Scrovegni e alla Basilica di Sant’Antonio e poi all’acciottolato delle viuzze interne, ai bei negozi e a Prato della Valle, la grande piazza cittadina.
Sono venuto a Padova per visitare il MUSME, museo interattivo sulla storia della medicina, con una didattica pensata per bambini e ragazzi.
Complice il fatto che nei giorni infrasettimanali è aperto solo nel pomeriggio, ho una mezza giornata per passeggiare senza fretta in questa città del nordest ricca di storia e di storie.
Forse Padova non viene percepita dai più come destinazione adatta ai bambini, invece ha comunque tanto da offrire alle famiglie, basta saper organizzare bene la visita.
Innanzitutto il centro storico, ampiamente pedonalizzato, conserva un impianto medievale e la ZTL tiene lontane le automobili facendo di Padova una città che invita a passeggiare o ad andare in bicicletta.
Inoltre le vie principali possono vantare tanti portici almeno quanti ne ha Bologna. I più vecchi risalgono al XII secolo, quando con l’istituzione dell’università, bisognava velocemente aumentare le unità abitative per far spazio agli studenti.
Se questo fosse il blog di Alberto Angela, mi piacerebbe raccontarvi che una leggenda tanto fantasiosa quanto falsa, addebita la fondazione di Padova ad Antenore, compagno di Enea come lui fuggito da Troia fumante dopo la guerra con gli spartani.
Ma ogni itinerario, come nel Gioco dell’Oca, deve partire dal Via che a Padova è senza dubbio costituito dalla Cappella degli Scrovegni.
Indice dei contenuti
Non dovete essere degli appassionati per apprezzare questo che è uno dei massimi capolavori dell’arte occidentale. Non importa neanche l’età e lo status socioculturale: gli affreschi di Giotto chiamano ogni visitatore a vivere un’esperienza articolata e profonda in un luogo unico. Quale esperienza? La riconciliazione di Dio con l’umanità.
La Cappella, vicinissima alla stazione ferroviaria e raggiungibile anche in tram, è aperta tutto l’anno con orario 9 – 19.
In alcuni periodi dell’anno si effettuano anche visite serali ogni 20 minuti dalle 19 alle 21.20, escluso il lunedì sera.
ATTENZIONE: gli ingressi sono strettamente contingentati, pertanto è assolutamente necessario prenotare la visita almeno il giorno prima.
Ho sperimentato personalmente l’efficienza della macchina organizzativa chiamando il contact center al numero 049 – 2010020. Con l’operatore ho stabilito il giorno e l’orario della visita.
Il biglietto intero per gli adulti costa 13 €.
Tra l’altro dà diritto all’ingresso anche ai Musei Civici degli Eremitani e a Palazzo Zuckermann.
Quando, tutti i lunedì non festivi, questi musei sono chiusi il costo del biglietto per la Cappella scende a 8€.
È previsto un biglietto speciale ridotto a 6€. Lo possono acquistare i ragazzi dai 6 ai 17 anni e tutti gli studenti fino ai 26 anni muniti di tessera scolastica o libretto universitario.
Infine, si può prenotare la visita ed acquistare il biglietto d’ingresso anche on line.
È necessario presentarsi in biglietteria almeno 20 minuti in anticipo rispetto all’orario di visita assegnato.
Dopo aver ritirato il biglietto si procede con un piccolo gruppo fino a quello che viene definito il corpo tecnologico attrezzato: in pratica una moderna e confortevole depandance al luogo di culto, una luminosa struttura in vetro-allumino dove i partecipanti alla visita, comodamente seduti, assistono ad un video di ottima fattura che prepara alla comprensione del capolavoro giottesco.
Una volta entrati, colpisce l’innovativo impianto illuminotecnico progettato e realizzato, è bene dirlo, da un’azienda italiana, la Guzzini.
Il piccolo gruppo, gode dello spettacolo che non troverò mai le parole per descrivere, in completa autonomia per 15 o 20 minuti: dipende dal periodo dell’anno. Vi assicuro che sono sufficienti anche per scoprire a margine, il volto del banchiere Scrovegni impresso nel marmo del cenotafio sul retro dell’altare.
Dopo tanta magnificenza, qualsiasi altra opera d’arte appare come priva di significato, ma, quasi cercando un effetto di decompressione, il visitatore fisiologicamente visita i Musei Civici allestiti negli spazi rinnovati dell’antico convento degli Eremitani.
La pinacoteca che contiene quasi 1.000 dipinti di varie epoche resterà meno interessante per i ragazzi rispetto al Museo Archeologico dove sono in mostra importanti reperti di epoca paleoveneta, pre-romana e romana, ma tra le tante segnaliamo per i giovani studenti la sezione egizia.
Usciti dal complesso museale, basta attraversare Corso Garibaldi per ritrovarsi di fronte all’entrata del Palazzo Zuckermann. Al suo interno troviamo il Museo delle Arti Applicate con più di 2.000 oggetti facenti parte delle raccolte del Museo d’Arte Medioevale e Moderna e poi il Museo Bottacin che, semplificando al massimo, spicca per la nutrita sezione numismatica.
Con in testa solo la voglia del caffè più buono della città, lascio questa zona limitrofa sia alla stazione che ai Giardini dell’Arena. Mi allontano da questo polmone verde urbano con i ruderi di un’arena romana svettanti ai margini della Cappella degli Scrovegni e poco dopo imbocco via Altinate ritrovandomi velocemente nel cuore di Padova che batte tra Piazza Cavour e via VIII Febbraio, a metà della quale sorge un locale storico d’Italia: il Caffè Pedrocchi.
In un giorno qualunque, il bar è ancora molto frequentato e, a mio modesto parere, all’altezza della sua fama.
Dal bancone sbircio le sale interne elegantemente apparecchiate, ma poi vengo rapito dal gusto unico del celeberrimo caffè Pedrocchi che consiste in un espresso arricchito da una deliziosa crema alla menta: una leccornia alla portata di ogni tasca dal momento che, servito in una tazza da cappuccino, viene via per 3€.
Alle spalle del Pedrocchi ci sono gli uffici della I.A.T. e, se avete tempo, potete fare un salto al Museo del Risorgimento ospitato al piano nobile dello stesso palazzo Pedrocchi.
Altrimenti l’itinerario riprende col vicinissimo Palazzo Bo, l’antica sede universitaria a pochi dal Palazzo della Ragione, fulcro delle 3 piazze cittadine dedicate al commercio ambulante.
Scopro un’anima allegra in questo indaffarato viavai quotidiano, poi mi rifugio nel Palazzo della Ragione che nel medioevo era il centro politico, civile ed economico di una comunità dedita al commercio.
Sono quasi in orario con la mia tabella di marcia. Un ultimo sforzo e, grazie a Google Maps raggiungo l’Oratorio di San Michele. Anche qui, a due passi dalla famosa Specola, antico osservatorio dell’università, abbondano gli affreschi.
L’antica Torlonga del Castello Carrarese che ospita l’osservatorio astronomico è chiusa.
Accolgo la notizia con commozione, ma per gli appassionati dirò che i biglietti si acquistano all’oratorio di San Michele e che i visitatori singoli o le famiglie (massimo 25 persone), possono visitare la struttura senza prenotazione solo il giovedì alle ore 17.30 da ottobre a maggio, sabato, domenica e festivi, alle ore 16 da ottobre ad aprile e alle 18 da maggio a settembre.
Sapevate che Padova, forse per il gran numero di studenti universitari o di pellegrini, è piena zeppa di trattorie, ristoranti, enoteche, pizzerie e quant’altro?
Si ha veramente l’imbarazzo della scelta. Io per esempio riprendo fiato concedendomi un piatto di Baccalà alla vicentina prima di recarmi al MUSME.
In pieno centro, nei restaurati ambienti dell’ex Ospedale di San Francesco Grande che fu il primo ospedale cittadino, nel 2015 è stato inaugurato questo interessante museo interattivo che cerca di iniziare i piccoli visitatori all’anatomia, alla fisiologia, alla patologia e alla terapia.
Diviso in 6 sezioni, spiega con un linguaggio semplice com’è fatto il corpo umano, come funzione, come si guasta e come si cura.
Le sale poste in circolo affacciano come, in un teatro Anatomico Vesaliano, su un modello di corpo umano lungo 8 metri sul quale viene proiettata una lezione di anatomia adatta ad un pubblico di giovani medici in erba.
L’offerta di visite guidate ed un fitto programma di laboratori completano l’offerta didattica.
Orari d’apertura: dal martedì al venerdì con orario 14.30 – 19. Tutti i weekend e nelle feste il museo è aperto dalle 9.30 alle 19.
Biglietto intero adulti: 10€. Nel giorno del proprio compleanno l’ingresso è gratuito.
Biglietto giovani e studenti: 6€. Previsto per i giovani dai 4 ai 17 anni e per gli studenti fino a 26 anni, muniti di tessera universitaria.
Biglietto bambini fino a 3 anni (e disabili): gratuito
Biglietto Famiglia: 22€. Valido per 1 o 2 adulti (Genitori o Nonni) + 1, 2 o 3 figli/nipoti fino a 12 anni compiuti.
Tutte le info complete su prezzi, orari e eventi le trovate sul sito del MUSME.
Vi consiglio di acquistare questa preziosa tessera cumulativa che, emessa con validità di 48 ore (16€) o 72 ore (21€), dà diritto a:
La Padova Card include anche l’utilizzo gratuito dei mezzi di trasporto pubblico Busitalia Veneto: urbani ed extraurbani per le località termali (linee A-AT-ATL-M), ed inoltre dà diritto ad un biglietto ridotto per l’Orto Botanico, per il Palazzo Bo, per la visita alla Specola e ad alcuni musei e ville fuori città.
Inspiegabilmente il MUSME non ricade all’interno dei musei accessibili con la Padova Card, cosa che potrebbe dare grande lustro a questa esposizione di prim’ordine.
Infine vi segnalo due attrazioni interessanti per chi va a Padova con i bambini che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di visitare perché quando sono andato io erano chiusi, spero in primavera/estate di colmare questa mancanza.
All’interno di un edificio dei primi del ‘900 è stato allestito il più grande insettario d’Italia con tanto di stazione bacologica per la conservazione e lo studio dei bachi da seta. Numerose teche con insetti di ogni tipo, ragni, bachi, api, fossili, oltre a Insettolandia per i più piccoli, mostre e tanti laboratori per tutti.
Tutte le info sul sito ufficiale Esapolis.
La Casa delle Farfalle si trova invece in provincia di Padova e più precisamente nella cittadina termale di Montegrotto Terme in Via degli Scavi 21 Bis.
Tante farfalle colorate delle foreste pluviali dell’Amazzonia, dell’Africa e dell’Asia che volano libere dentro a questo museo adatto ai più piccoli. Oltre alle farfalle troverete crisalidi, bruchi, vari tipi di insetti, draghi barbuti, formiche tagliafoglie e potrete partecipare a laboratori interattivi nei giorni festivi.
Un percorso per grandi e piccini, tra leggende e personaggi fantastici, realizzato in un parco alberato di 6.000 metri quadrati. I bimbi potranno incontrare orchi, folletti, fate, il Re dei Troll, il Carrozzone Gitano con l’oracolo parlante, per arrivare al lago del folletto pescatore e all’antico labirinto di pietre.
La città abbonda di hotel, b&b e sistemazioni varie.
Io ho trovato una camera all’Hotel Casa del Pellegrino, con vista sulla Basilica di Sant’Antonio.
La consiglio anche a voi perché… si trova in pieno centro città, a 200 metri dalla fermata del tram, è ben frequentato, pulito ed economico. Dispone perfino di camere a 5 letti per le famiglie con 3 figli, oramai una rarità quasi ovunque!
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