Veneto

Osteria Ai Pioppi: il Luna Park senza elettricità

Chi sta molto sui social, come me, saprà che spesso una novità viene condivisa e commentata in massa dal grande popolo di Facebook, tutti parlano di quel posto strano e la notizia si sparge a gran velocità.
Se poi è originale e la storia che c’è dietro incuriosisce, scatta subito la condivisione oltre al like.
Questo sistema di veicolare le notizie è utile anche per scoprire posti dove andare con i bambini e destinazioni interessanti.

Il problema secondo me è che poi in quei posti bisogna andarci per davvero per capire come sono, per farsi un’idea precisa di cosa c’è e per chi sono adatti, mentre vedo che girano molti articoli di giornali online che riportano più o meno le stesse identiche informazioni generiche.

Dovrebbe essere uno degli scopi di chi ha un blog di viaggi, quello di raccontare i posti che ha visitato e mostrare con i video e le foto quello che c’è. Ecco perchè nei nostri post ne trovate sempre tante, perchè secondo noi sono più efficaci delle parole per presentare un luogo, un museo o un parco dove siamo stati.
Con questo intento, siamo andati a visitare il Luna Park dell’Osteria ai Pioppi di Nervesa della Battaglia di cui si è detto e scritto tantissimo, ne è nato un vero e proprio caso, complice la bella storia di questo signore che ha dedicato la sua vita a costruire manualmente i giochi meccanici nel parco del suo ristorante vicino Treviso.

Non è facile raccontare questo luogo fuori dal tempo, un po’ osteria, un po’ sagra, un po’ parco giochi vecchia maniera, un po’ Luna Park. Sono sicura che alcuni di voi andandoci ne rimarranno entusiasti, altri invece ne resteranno delusi e se mi seguite, vi spiego anche il perchè…  ma prima è importante conoscere la storia di questo posto.

Com’è il Luna Park senza elettricità dell’Osteria Ai Pioppi

L’ideatore di questo luogo fuori dal tempo è il visionario Bruno Ferrin, colui che nel 1969 ha iniziato a costruire alcuni giochi da mettere nel boschetto che si trovava subito sotto la sua osteria e poi si è appassionato talmente all’opera da arrivare a realizzarne più di quaranta.
Tra faggi e castagni si è andato piano piano delineando un parco giochi costruito utilizzando materiale di recupero, con meccanismi a volte anche complessi, che gli permettono di funzionare con la sola energia di chi ci sale sopra oppure con la pendenza della pista su cui sono posizionate.

Le giostre più ripide, quelle che somigliano alle tradizionali montagne russe, funzionano con un minimo di elettricità per partire ma sono pochissime, le altre sono tutte meccaniche.
Questo fa si che alcune non siano facilissime da azionare per i bambini, in quanto necessitano della forza di un adulto, e comunque, io consiglio la supervisione dei genitori nella maggior parte dei giochi che per la loro particolarità richiedono un minimo di controllo sui bambini, specialmente quelli più piccoli.
In ogni caso i miei su quelle tipo montagne russe non sono saliti.

Molti giochi hanno un cartello che li vieta ai minori di 12 anni o anche 16 e in effetti alcuni sono adatti più ai ragazzi grandi che ai bimbi, come ad esempio la grossa ruota che gira che sembra tanto quella dei criceti, le montagne russe più alte e alcuni giochi meccanici pesanti da azionare.

Uno molto divertente per i bimbi è una specie di carrello che scivola su una pista con i rulli e poi ci sono alcune navicelle tipo bob che fanno avanti e indietro su percorsi a u, poi i tappeti elastici dove saltare, le corde dove dondolarsi, il cannone.

Se andate al Luna Park senza elettricità pensando di trovarci giochi moderni, funzionali, lucidi e tecnologici come quelli dei famosi parchi di divertimento allora rimarrete delusi. Questo è uno di quei posti dove si fa un viaggio nel tempo, dove si torna tutti un po’ bambini insieme ai nostri figli facendogli scoprire i divertimenti semplici che avevamo a disposizione noi nei nostri datati parchi giochi di paese. E’ anche un posto dove ci si sporca, dove le foglie e la polvere si attaccano ai vestiti e alla pelle come accadeva una volta quando tornavamo a casa con le gambe nere e l’odore di selvatico addosso.

Detto questo, i miei figli si sono divertiti, hanno giocato in questa bella ambientazione naturale dove i giochi sono tutt’uno con ciò che li circonda e si sono emozionati a buttarsi da queste giostre così particolari anche per quel brivido in più che dà una cosa ignota e diversa dal solito.
Un po’ di paura confesso di averla provata anch’io quando sono saliti sugli scivoli perchè secondo me ce ne sono alcuni eccessivamente alti, ma questo è il mio modesto parere e magari io sono una mamma eccessivamente ansiosa.
Quindi lascio a voi giudicare e vi consiglio comunque di andare anche solo per vedere un Luna Park diverso, un posto che esce fuori dall’ordinario e per giocare insieme ai vostri bambini.

Come funziona il Luna Park Ai Pioppi

Da sapere che i giochi sono tutti gratuiti ma ad uso dei clienti dell’Osteria dei Pioppi che è aperta solo il sabato e la domenica, nei giorni di festa e tutti i giorni nel mese di agosto.
In caso di maltempo e da novembre a marzo sono chiusi quindi controllate prima sul sito o telefonate per verificare l’apertura.
La cucina è semplice  e genuina con prezzi veramente popolari. Oltre ai panini imbottiti fatti sul momento, ci sono carne alla griglia, formaggio cotto, polenta e baccalà.
I posti a sedere sono tanti, la maggior parte su lunghe panche poste sotto una grande tettoia, alcuni senza copertura e c’è anche un grande parcheggio ombreggiato.

Per arrivare all’Osteria Ai Pioppi basta raggiungere Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso, l’osteria si trova in Via VIII Armata, 76, non serve che vi dia tante spiegazioni tanto avete il navigatore. Non credo che sia possibile raggiungerla con i mezzi pubblici, questa volta è necessaria l’automobile.

Luisa Roncarolo

E’ più facile dire quello che non sono, piuttosto che quello che sono diventata. Non sono single, non sono trendy e non sarò mai una fashion blogger. Non fotografo tutto quello che mangio e non ho il fisico per i viaggi estremi. Non amo le automobili, preferisco i treni e quando posso vado in bicicletta. La mia famiglia viaggia sempre con me e questo voglio raccontare.

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