Sarà per i mille canali o per le caratteristiche houseboat vecchie e nuove ormeggiate lungo di essi ma Amsterdam, detta a ragione la “Venezia del nord”, sembra come appoggiata sull’acqua.
E allora perché mi stupisco quando, a pochi passi dalla stazione centrale, superato il Museo della Scienza NEMO, scorgo in lontananza un antico vascello settecentesco della Compagnia delle Indie Orientali?
“Per le saracche delle Molucche”, grida il Capitan Trinchetto che alberga in me!
Attratto da un tale splendore, saluto la famiglia e a piedi mi reco verso lo storico edificio a fianco del quale è ormeggiato il veliero.
Strada facendo scopro che il veliero è la replica della nave Amsterdam naufragata nel 1749 durante un viaggio commerciale verso l’Estremo Oriente e che il suntuoso palazzo altro non è che il Lands Zeemagazijn, lo storico arsenale che fino al 1973 fu un’importante sede dell’Ammiragliato olandese, successivamente adibito a Museo Marittimo Nazionale di Amsterdam che in olandese suona più o meno così: Het Scheepvaartmuseum.
Varcata la soglia del palazzo mi ritrovo al centro di un’enorme piazza d’armi, una vera e propria meraviglia architettonica militare risalente al 1656 e più volte ammodernata fino al recente restauro del 2011 che ha coperto l’ampia corte interna con un tetto di vetro trasparente. Inoltre mi spiegano che il palazzo sorge su un’isola artificiale costituita da circa 1800 pali di legno conficcati sotto il livello del mare che ne costituiscono le fondamenta.
Qui, dove un tempo si armavano le navi della Repubblica olandese, oggi dominano i turisti attratti dalle tante collezioni; pensate, più di 400.000 oggetti in esposizione tra i quali gli immancabili modellini navali, cimeli e dipinti che documentano il prestigioso passato commerciale della Marina Olandese, per non parlare della enorme biblioteca marittima con più di 60.000 libri.
I temi delle sale sono i più svariati: il viaggio in mare, gli strumenti di navigazione, le decorazioni marittime e poi ci sono le sale dedicate ai bambini dai 6 anni in su come ‘Ci vediamo nell’età dell’oro’, ‘La storia della balena’, ‘La vita a bordo’, anche se il pezzo forte della visita è certamente salire a bordo del vascello Amsterdam.
Per vedere tutte le sale, ordinate nelle quattro ali della struttura, dovete mettere a monte ben più di mezza giornata ma basta un’oretta per gustare velocemente un paio di collezioni e per visitare a dovere il tre alberi ormeggiato in baia.
Dotato di ristorante, lo “Stalpaert” e dell’immancabile negozio di souvenir, lo “Het Pakhuis”, il moderno museo multimediale, ma anche la nave, sono predisposti per accogliere anche visitatori disabili.
Suggerendovi caldamente di fare un salto in questo grande museo navale, lascio che a parlare siano le foto lasciandovi con una curiosità: nel XVII e XVIII secolo, navi come l’East Indiaman Amsterdam impiegavano almeno otto mesi per raggiungere l’estremo oriente.
I bambini fino a 3 anni non pagano, dai 4 ai 17 anni pagano 8 euro e dai 18 in poi il biglietto costa 16.50.
Da sapere che l’ingresso è gratuito con la I Amsterdam City Card e con l’Amsterdam Pass.
I biglietti per potete comprarli online o al vostro arrivo nel museo. Noi avendo la card non li abbiamo acquistati ma non credo sia necessario prenderli prima. Il biglietto comprende anche la mostra permanente “La storia della balena”.
Un’area dedicata ai bambini dai 6 anni in su per saperne di più sulla caccia alle balene e su come questo le abbia trasformate in una specie in via di estinzione. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il World Wildlife Fund ed è interattiva ed educativa.
Si imparano a conoscere i vari tipi di balene, il loro habitat e come le balene sono state viste attraverso i secoli. All’inizio del percorso la balena di prua apre le sue fauci e alla fine vi mostra la sua coda che piomba nell’acqua. Carino, no?
Il museo è aperto tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 17.
La libreria dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.
Tutte le informazioni sul Museo Marittimo le trovate sul sito ufficiale Het Scheepvaartmuseum (in parte anche in italiano ma non tutto).
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