Pisa

Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa

Parlando della Toscana e delle sue meraviglie, un posto dove bisogna assolutamente portare i bambini è il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa che si trova all’interno della Certosa di Pisa.

Non bisogna commettete l’errore di cercare l’ex monastero certosino nei dintorni della Piazza dei Miracoli, perché il convento, risalente alla seconda metà del XIV secolo, sorge a Calci, delizioso borgo dell’area metropolitana pisana distante appena 10 chilometri dalla città della torre pendente.

Era tanto tempo che volevo visitare questo antico luogo di culto, situato al centro della Val Graziosa, un microcosmo agreste di infinita bellezza fatto campi coltivati, uliveti e castagneti all’ombra dei Monti Pisani.

No, non vi preoccupate, non vi parlerò del prospetto barocco della facciata esterna che colpisce il visitatore al suo arrivo, della statua della Vergine che domina la sommità della chiesa, dei marmi policromi degli ambienti interni o degli affreschi che abbelliscono la cupola: non ve ne parlerò perché, come leggerete, non li ho visti.

Non ho avuto il tempo di visitare il complesso monastico perché sono venuto qui attratto dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa che pensate, è ospitato all’interno dei locali di servizio dello splendido luogo dove i monaci hanno vissuto fino a circa cinquant’anni fa.

Può sembrare irrispettoso, ma vi assicuro che non lo è perché le collezioni che qui hanno trovato un’eccellente collocazione, risalgono alla fine del XVI secolo e fanno di questo Museo di Storia Naturale, uno dei più antichi del mondo.

Cosa c’è nel Museo di Storia Naturale di Calci

La galleria storica con la meravigliosa camera delle meraviglie, le ere geologiche, lo scavo dei dinosauri fanno da antipasto alla sala dei mammiferi con quasi trecento esemplari, seguita da quella dei primati, sovrastata dall’intero piano superiore dedicato ai cetacei.

Scienza, storia, arte e natura, un mix che attrae ogni visitatore anche se, proprio come me, ha finito le elementari da almeno quarantanni. Colpisce soprattutto la grandiosa collezione Barbero: Giorgio Barbero era un imprenditore piemontese che nella sua vita ha collezionato oltre 230 specie di animali selvatici, successivamente donati dai suoi eredi al Museo di Storia Naturale.

Immaginate lunghi corridoi percorsi un tempo dai monaci quando si recavano alle orazioni, oggi invasi da ampie teche con all’interno tigri, leoni, pantere, scimmie, alci, stambecchi, capre, un rinoceronte, un ippopotamo e tanti altri animali esotici perfettamente imbalsamati come usava fare nei secoli scorsi ad uso dei naturalisti.

La galleria dei cetacei impressiona forse ancora di più mettendo in mostra gli enormi scheletri di balene che un tempo lontano dominavano i sette mari.

I responsabili del museo assicurano che la visita dura almeno un’ora e mezza, ma accettate il consiglio, mettete a monte molto di più perché questo è un posto speciale.

Pensate che attrae qualcosa come 75.000 visitatori ogni anno, segno che quando si fanno le cose per bene, la cultura paga.

Infatti, dopo aver tanto visto e tanto imparato, complice anche il grandioso allestimento fortemente didattico della già citata galleria dei mammiferi risalente al 2018, si passa all’Acquario d’acqua dolce più grande d’Italia, l’ennesimo regalo di questo museo unico.

L’Acquario del Museo di storia naturale

Inaugurato nel 2016 e ospitato in quelle che erano le antiche cantine trecentesche della certosa, l’acquario occupa un’area di 500 metri quadri con vasche contenenti più di 60mila litri d’acqua.

Diviso in cinque settori vanta esemplari provenienti addirittura dal Lago Tanganica.

Alcune vasche sono dedicate all’evoluzione dei pesci, altre contengono razze e pesci palla d’acqua dolce.

Un settore è dedicato alle carpe giapponesi, mentre gli ultimi due sono riservati alla biodiversità dei pesci del mondo, con vasche dedicate ai vari continenti.

Le esposizioni temporanee

Oltre alle Esposizioni permanenti e all’acquario, un buon programma di esposizioni temporanee, completa l’offerta culturale di questo posto eccezionale.

Dal 15 novembre 2019 al 25 maggio 2020 è in programma l’esposizione temporanea “Vulcani. Il fuoco della Terra”, una ragione in più per raggiungere il complesso museale a due passi da Pisa.

Quanto costa il Museo di Storia Naturale di Pisa

L’offerta culturale così variegata è divisa in due settori espositivi:

1) il settore delle Esposizioni permanenti, dove sono ricompresi:

  • Galleria storica
  • Giardino del Museo
  • Galleria degli anfibi e dei rettili
  • Galleria dei mammiferi
  • Sala degli archeoceti
  • Galleria dei cetacei
  • Sala dell’uomo
  • Galleria dei minerali
  • Sala “La Terra tra mito e scienza”
  • Galleria delle ere geologiche
  • Sala dei dinosauri
  • Sala dell’evoluzione degli Uccelli.

2) il settore dell’Acquario e dell’Esposizione temporanea.

I bambini fino a 6 anni non compiuti, i diversamente abili e loro accompagnatori, entrano gratis in entrambi i settori.

Inoltre sono previsti sconti famiglia e facilitazioni per studenti, operatori culturali ed appartenenti ad enti convenzionati.

Biglietto d’ingresso alle Esposizioni permanenti:

Intero: € 8.00

Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 4.00

Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 8.00

Biglietto d’ingresso Acquario ed Esposizione temporanea

Intero: € 8.00

Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 4.00

Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 8.00

Convenzione Musei e Parchi**(Acquario di Livorno, Parco Gallorose, Palazzo Blu, Mura di Pisa): € 6.00

Biglietto d’ingresso cumulativo Esposizioni permanenti, Acquario ed Esposizione temporanea

Intero: € 14.00

Ridotto (da 6 a 18 anni e over 65): € 7.00

Famiglia (1 adulto + 1 bambino): € 14.00

Convenzione Enti* (Socio Coop, ICOM, EduMusei, CTT Nord, Caravanbacci, Forze Armate, Gruppi): € 13.00

Convenzione Musei e Parchi**(Acquario di Livorno, Parco Gallorose, Palazzo Blu, Mura di Pisa): € 12.00

Per informazioni più precise su costi, orari di apertura e mostre temporanee consultate il sito ufficiale dell’università di Pisa.

Come arrivare al Museo di Storia Naturale

Il museo è dotato di ampio parcheggio e dista appena 10 chilometri dal centro di Pisa.

È possibile raggiungere Calci in circa 30 minuti con gli autobus della CPT linea 160 e linea 120, che partono dalla stazione centrale degli autobus (Sesta Porta).

Dove dormire a Pisa

Noi abbiamo sperimentato l’Hotel Pisa Tower, un ottimo tre stelle dove sono disponibili anche le indispensabili e rare camere quadruple per famiglie!
Per vedere le foto e scoprire le altre cose da fare in città potete leggere Cosa vedere a Pisa con i bambini.  

Esco dal Museo che è quasi notte. Non mi è rimasto il tempo per la visita guidata della chiesa e degli altri luoghi sacri del complesso monastico. Poco male, dovrò tornare un’altra volta.

Mentre mi avvio alla fermata dell’autobus per Pisa, mi torna in mente il pensiero di Borges che mi ha accompagnato durante l’intera visita.

“Il paradiso esiste ed è questa nostra terra. Ma esiste anche l’inferno, e consiste nel non accorgersi che viviamo in un paradiso.”

Ringrazio il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa per avermi ospitato e permesso di “accorgermi” di questa bellissima realtà per le famiglie con bambini.

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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