Nel pieno centro storico di Montemonaco, allestito negli ambienti di Villa Curi, c’è un piccolo spazio espositivo che merita una visita.
È il Museo della Sibilla che grazie ad un interessante itinerario immersivo ripercorre storia e leggenda del mito più noto dell’Appennino Centrale.
Maga e regina delle fate, secondo la tradizione medievale la Sibilla era al contempo anche poetessa e abitava nel profondo di un antro nascosto tra gli anfratti della montagna che ancora porta il suo nome.
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Museo della Sibilla, perché visitarlo?
Condivide gli spazi del Centro Visite del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che proprio dalla Sibilla mutuano il nome. È qui che gentili addette dispensano informazioni sui sentieri e quant’altro possa interessare il turista.
Annesso al centro visita troviamo anche in piccolo book shop che ha in vendita anche le simpatiche magliette e gli altri gadget dei Sibillini.
Più in generale è un museo fatto a misura di bambino con tante curiosità alla loro altezza. Ciò non toglie che anche i grandi potranno cogliere l’occasione per approfondire la figura della Sibilla, vero genius loci dell’entroterra piceno.
È importante sapere che al primo piano uno scivolo permette ai più piccoli di tornare al piano terra dove moderni proiettori ricreano immagini d’epoca a corredo delle più note leggende.
Tra i tanti oggetti legati al mito, troviamo alcune interessanti foto d’epoca prese durante i rilievi alla grotta della Sibilla effettuati nei primi anni ’60 ad opera del Ministero dei Beni Culturali e dell’Università di Camerino.
Il filo conduttore della visita è una moderna edizione del libro Il Paradiso della Regina Sibilla.
Scritto nel 1420 da Antoine de La Sale, dopo un viaggio nel cuore dell’Appennino alla ricerca della fantastica presenza, è una testimonianza preziosa di quei luoghi qualche anno prima della scoperta dell’America.
La Pietra iscritta del Lago di Pilato
Tra le altre curiosità di questo piccolo museo, come non dedicare un cenno alla Pietra iscritta del lago di Pilato.
Trattasi di una lastra calcarea recuperata una ventina di anni fa dal Corpo Forestale di Stato sui bordi del Lago di Pilato poco sotto la cima del Monte Vettore. Su di essa sono state individuate 7 iscrizioni illeggibili ma che i più mettono in relazione con antichi riti negromantici tenuti già nell’alto medioevo in quell’impervia località montana ricca di suggestioni.
Dove mangiare a Montemonaco
A pochi passi dal museo troviamo il Forno di Lelle dove trovare ad ogni ora pizza e gustosi dolci della tradizione. Noi non abbiamo saputo resistere e abbiamo assaggiato un fantastico maritozzo.
Di fronte al forno, l’Alimentari Barelli prepara panini con formaggi e salumi a Km 0 oltre ad interessanti proposte di primi e secondi da asporto.
Poco più in là, in Piazza Roma, la Bottega della Cuccagna propone succulenti panini offrendo anche una vasta gamma di prodotti tipici locali; di rimpetto ha sede l’altro noto locale paesano, Tipicità Grilli che dal 1957 vende le sue prelibatezze.
Dove dormire a Montemonaco
Ci sono diverse soluzioni per dormire a Montemonaco: B&B, appartamenti in affitto e agriturismi. Noi vi consigliamo un agriturismo con piscina dove siamo stati. Le camere arredate in maniera semplice, sono dislocate in piccole casette immerse nella natura e circondate da un paesaggio meraviglioso. Fare colazione di fronte alla maestosità dei Sibillini ti rimette in pace col mondo.
Controlla disponibilità e prezzi qui: La Cittadella dei Monti Sibillini
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