Dopo Caramanico Terme e la Valle dell’Orfento, dove abbiamo percorso il sentiero delle Scalelle, vi portiamo alla scoperta di un altro posto unico poco distante: la Riserva Naturale Lama Bianca di Sant’Eufemia a Maiella.
Qui abbiamo esplorato per voi il Sentiero Lama Bianca che va da Fonte Lama Bianca e Fonte della Fratta.
La Majella è conosciuta come la montagna madre, vuoi per le sue forme arrotondate, vuoi per l’antica leggenda legata alla dea Maya che, partita dalla Frigia, raggiunse le sponde occidentali dell’Adriatico alla ricerca di un’erba miracolosa in grado di curare il figlio malato.
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Ad un’altitudine di 878 metri, Sant’Eufemia a Majella è il delizioso paese poco più a monte di Caramanico Terme.
Li dividono qualcosa come 8 chilometri di salita sulla Statale 487 che, raggiunto Passo San Leonardo sprofonda raggiungendo la conca peligna.
La Riserva Naturale Lama Bianca copre una superficie di 1.300 ettari dalla cima del Monte Amaro, che con i suoi 2.795 metri d’altitudine è la seconda cima più alta dell’Appennino continentale dopo il Gran Sasso d’Italia, fino al fondovalle del Fiume Orta che scorre molto più in basso nell’omonima valle.
Il notevole dislivello altimetrico fa sì che all’interno dell’area naturale protetta coesistano una grande varietà di ambienti naturali giustamente tutelati.
Chiaramente, la Riserva naturale Lama Bianca confina con la Riserva naturale Valle dell’Orfento.
Un gran numero di sentieri attraversano la riserva: il più noto è il Sentiero di Lama Bianca.
Questo va da Fonte Lama Bianca a Fonte della Fratta e ritorno (è ad anello solo se non avete il passeggino o una persona in carrozzina, altrimenti dovete tornare sulla stessa strada).
Non è molto complicato raggiungere l’attacco della camminata in automobile.
Lasciato l’abitato di Sant’Eufemia a Majella si prosegue per 5,6 chilometri sulla S.S. 487 in direzione del Passo San Leonardo.
Dopo il bivio sulla destra che conduce al borgo di Roccacaramanico, bisogna prendere l’unica strada asfaltata sulla sinistra.
La segnaletica non è ben visibile perché il cartello è nell’interno e dalla statale non si vede; sappiate che la strada in oggetto è intorno al chilometro 30.7 della statale 487.
Dopo il bivio si procede su una strada forestale dall’asfalto un po’ malandato… e a questo proposito faccio un appello alle autorità locali: sarebbe davvero il caso che venisse sistemata visto il grande afflusso di turisti ogni estate!
Almeno 3 chilometri da fare con tutta calma fino a raggiungere, dopo l’ennesimo tornante, il cartello che segnala l’ingresso al sentiero di Fonte Lama Bianca sul lato sinistro. Lì c’è spazio per parcheggiare l’auto lungo la strada che prosegue fino all’attacco di un altro sentiero.
L’intero camminamento, classificato come facile/escursionistico, sembra fatto apposta per le famiglie con bimbi piccoli.
Con un dislivello di circa 200 metri, e una lunghezza di poco al di sotto dei 3,5 chilometri, ha un tempo di percorrenza di circa 2 ore tra andata e ritorno per completare l’anello (poco di più se fate quello accessibile avanti e indietro).
Particolare importante, si cammina costantemente all’interno di una maestosa faggeta secolare che d’estate garantisce grande frescura anche nelle giornate più afose.
Inoltre, sia la partenza di Fonte Lama Bianca che l’arrivo a Fonte della Fratta, sono attrezzati con tavolini e panche che propiziano un picnic.
Il bivio dove dovrete decidere se fare il percorso adatto ai disabili e ai genitori che hanno un bimbo in passeggino (andando verso sinistra) o quello non accessibile (andando verso destra), si trova vicino al Rifugio Di Donato, adiacente alla Fonte Lama Bianca (una grande fontana ricoperta di muschio).
Di seguito le foto del sentiero accessibile a disabili e passeggini.
Noi abbiamo scelto di fare quello non accessibile all’andata (in discesa fino a Fonte Fratta) e l’altro al ritorno (in salita), in questo modo si forma un percorso ad anello.
Se invece avete il passeggino o una persona in carrozzina dovete per forza fare andata e ritorno sullo stesso sentiero accessibile e un pochino più lungo.
Il percorso accessibile ai disabili si caratterizza per la sede calpestabile curata e compatta, attrezzata con staccionate di protezione e arricchita da pannelli descrittivi in braille.
All’arrivo a Fonte della Fratta (una piccola sorgente di acqua tra la roccia), inizia il sentiero di ritorno che, sempre all’ombra dei faggi e facendo ampio uso di tornanti per addolcire la salita, riporta a Fonte Lama Bianca creando di fatto un sentiero ad anello.
Siamo felici di testimoniare che il sentiero di Lama Bianca accessibile conserva appieno le finalità d’uso con le quali fu realizzato quasi quarant’anni fa dal Corpo Forestale dello Stato: una passeggiata attrezzata per escursionisti diversamente abili.
L’altro sentiero è altrettanto bello e non presenta particolari difficoltà o pericoli (non è mai esposto ma si sviluppa sempre dentro al bosco), però, vista la presenza di sassi e di un terreno più sconnesso, consigliamo le scarpe da trekking o comunque con suola antiscivolo.
Di seguito le foto del sentiero non accessibile.
La bella passeggiata, così come descritta è un tratto del ben più lungo ed impegnativo Sentiero B4 – Anello di Lama Bianca dal Giardino Botanico “D. Brescia”.
Ora, è bene sapere che percorse poche centinaia di metri della strada forestale che porta all’attacco del sentiero, si trova un parcheggio con l’indicazione di Fonte della Fratta, e quindi si può lasciare l’auto nei pressi della parte più bassa del sentiero affrontando prima la camminata in leggera salita fino a Fonte Lama Bianca per poi ridiscendere a Fonte della Fratta dopo una sosta ristoratrice.
Insomma fare la passeggiata al contrario ed evitare così il tratto di strada dissestata in auto!
Non ci sono bar o punti di ristoro, vi consiglio di portare da casa cibo e bevande.
Per quanto riguarda l’acqua, ho letto che entrambe le sorgenti non sono classificate ufficialmente come potabili, anche se ho visto molte persone bere l’acqua alla grande fontana di Lama Bianca, io per sicurezza con i bambini eviterei.
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