Una ciclabile lunga 131 chilometri collega Martinsicuro, la cittadina più settentrionale dell’Abruzzo, con Vasto e San Salvo, là dove comincia il Molise.
Il sogno di tutti i cicloturisti è finalmente diventato realtà: una green way lungo la costa abruzzese, una corsia dedicata ad un turismo ecologico e virtuoso, fatto apposta per le famiglie a due ruote.
Oggi vi illustriamo i tratti che abbiamo percorso noi.
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La ciclabile dei tre ponti
Noi conosciamo bene la parte settentrionale della ciclabile che, proveniente dalle Marche, superato il fiume Tronto, collega senza mai allontanarsi dal mare, Martinsicuro con Roseto degli Abruzzi.
È detta la ciclabile dei tre ponti proprio perché tre robusti ponti consentono alle bici di superare il torrente Vibrata alle porte di Alba Adriatica, il fiume Salinello tra Tortoreto e Giulianova ed il fiume Tordino a sud di Giulianova.
Da Pineto a Francavilla al Mare
Dopo Roseto degli Abruzzi la ciclovia raggiunge l’area marina protetta della Torre del Cerrano attraversando bellissima pineta costiera di Pineto e poi correndo sicura fino a Montesilvano da dove percorre da nord a sud tutto il lungomare di Pescara fino al Ponte del mare, una grande opera architettonica che attraversa il corso del Pescara.
Dalla sponda destra del fiume, la ciclabile corre lungo le spiagge di Francavilla al Mare e, salvo alcuni brevi tratti al momento non completati, raggiunge Ortona e Marina di San Vito dove comincia la Costa dei Trabocchi e da dove la ciclabile prosegue fino a Vasto passando sul litorale di Fossacesia e di Torino di Sangro, costeggiando la spiaggia di Casalbordino e lambendo la Riserva Naturale di Punta Aderci e il faro di Punta Penne.
Uno sforzo ciclopico che non è passato inosservato.
Lo scorso febbraio, durante la nota manifestazione fieristica CosmoBike Show di Verona, la Regione Abruzzo si è vista assegnare l’ambitissimo premio Green Road Award cioè l’’Oscar italiano del cicloturismo.
Bike to coast, è il nome dato al progetto di mobilità dolce che, cresciuto nel corso degli anni, è avviato quasi al suo completamento.
Da San Salvo Marina fino al Faro di Punta Penna
Caricando la bicicletta su uno dei tanti treni regionali, siamo andati a curiosare nel tratto più meridionale, dove una moderna ciclopedonale nuova di zecca, corre fronte-mare sfruttando la sede del vecchio tracciato ferroviario adriatico da tempo in disuso.
L’ultima stazione dell’Abruzzo è quella di Vasto – San Salvo, ed è lì che siamo scesi.
I pedali iniziano a girare sul lungomare di San Salvo Marina, vicino al Porto Turistico Le Marinelle, dove, grazie alla ZTL circolano poche automobili.
Il Giardino Botanico del Mediterraneo
Stabilimenti balneari si alternano a lunghi tratti di spiaggia libera e a poche centinaia di metri dalla partenza, è d’obbligo una sosta al Biotopo Costiero San Salvo Marina vale a dire il Giardino Botanico Mediterraneo sul limite meridionale della Riserva Naturale Regionale Marina di Vasto.
È la prima meraviglia di questo tracciato: un rarissimo ecosistema dunale costiero ancora integro che vanta molteplici varietà arboree, due stagni e un torrente. Gestito egregiamente da Legambiente Abruzzo è perfettamente accessibile ed invita ad una sosta.
La Sirenetta d’Abruzzo
Si procede verso nord in un tratto ombreggiato che, sempre vista mare, raggiunge Vasto Marina e il suo famoso lungomare. Il suggerimento è quello di percorrerlo tutto fino alla Sirenetta.
Avete capito bene, la Sirenetta che a Vasto vuole dire il monumento alla bagnante che troneggia su uno scoglio rivierasco a pochi metri dalla battigia.
Questo è un primo assaggio della costa dei trabocchi, con la sua acqua trasparente ed è il caso di darsi una rinfrescata prima di tornare per poche centinaia di metri sui nostri passi e raggiungere la dismessa stazione di Vasto.
Qui inizia la lunga striscia di asfalto liscio che, occupando l’antica sede ferroviaria, corre come sospesa sul mare su una corsia riservata addirittura lontana dalla statale 16, così lontana che pedalando non si sentono i rumori del traffico.
L’impercettibile dislivello rende questa pista ciclabile adatta ai bambini, anche perché molte sono le spiagge facilmente raggiungibili.
I Trabocchi
Lasciata Vasto, dopo la Spiaggia di Trave iniziano i trabocchi: il primo è il Trabocco Cungarelle.
Queste grandi macchine da pesca su palafitte, saldamente ancorate alla costa da robuste passerelle, per generazioni hanno assicurato alle famiglie di contadini pesce fresco a volontà, ed oggi sono diventati suggestive location di frequentatissimi ristoranti.
Si pedala che è un piacere. Le vecchie gallerie sono sufficientemente illuminate e d’estate rappresentano un piacevole refrigerio per il ciclista accaldato.
Le Spiagge
La Scogliera di Casarza invita ad una sosta, ma si può anche tirare dritti fino alla Spiaggia di Torricella, oppure alla Spiaggia di San Nicola qualche chilometro più a nord.
E così, di spiaggia in spiaggia, arrivi in vista del Faro di Punta Penna e non credi al contachilometri che, dal lungomare di San Salvo Marina dove siamo partiti, segna solo 16 chilometri, per percorrere i quali andando a passo d’uomo e fermandoci più del dovuto, abbiamo impiegato un po’ più di 3 ore.
Da sapere che la ciclabile, in vista del faro di Punta Penna, al momento confluisce in una strada provinciale quindi qui ci vuole molta attenzione con i bambini, in alternativa potete fermarvi prima.
La spiaggia di Punta Penna e La Riserva di Punta Aderci sono lì a poche centinaia di metri, ma il brodetto alla vastese incombe.
Se volete saperne di più sul tratto di costa che potete leggere il nostro articolo su Marina di Vasto e la Costa dei Trabocchi.