Il giardino delle farfalle di Cessapalombo è uno di quei posti segreti che quando li scopri non vorresti più andare via.
La bellezza di questo luogo del cuore è tale e tanta che effettivamente ogni volta ti domandi se è stato creato per attirare le farfalle o per far godere gli amanti della natura.
Ma procediamo per gradi.
A dar retta agli etologi, nei 70.000 ettari del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, 851 specie tra farfalle e falene trovano il loro habitat naturale e, grazie al sapiente intervento dell’uomo, in questo giardino, da aprile ad ottobre, se ne possono osservare tantissimi esemplari in libertà, appartenenti ad almeno 200/260 specie differenti.
Le farfalle in libertà? Sì, è proprio così, somiglia ad un giardino terrestre abitato da centinaia di coloratissime farfalle che svolazzano leggere di fiore in fiore preoccupandosi solo di stare al riparo dal vento forte e dalla pioggia ma uscendo fuori a frotte col caldo sole estivo.
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Immaginate un grande terreno di 12.000 metri quadrati in leggera pendenza, tappezzato da qualcosa come 6.000 piante mellifere, frutto di una sapiente piantumazione volta a creare un habitat favorevole ai lepidotteri. Buddleia davidii, santolina, flomide, ligustro, ruta, origano selvatico, ginestra, erba di san pietro, spirea bumalda ed agnocastro, tutte piante che con i loro fiori colorati fungono fa richiamo per gli insetti.
Il segreto è presto detto: il sole estrae i profumi dalle piante mellifere e il vento li trasporta attirando qui le farfalle. Completano la biodiversità dell’area, oltre all’antico pomario col pero volpino, il ciliegio selvatico, il melograno, la mela cotogna e il pero broccolino, tanti alberi dove le farfalle, depositano le uova come la quercia, il carpino, il pioppo, la betulla, il salice, il biancospino, il prunus e l’olmo.
I visitatori, sono più di 6.000 ogni anno, vengono accolti in una moderna struttura in legno e acciaio sede al contempo degli uffici, della biglietteria, del bar e del book shop, dove trova spazio anche un ristorante/pizzeria che funge da sala degustazione e punto vendita dei prodotti tipici e artigianali locali.
Le visite sono effettuate sempre in compagnia di una guida ed iniziano dagli ambienti didattici, vale a dire la Baita Museo, la Casetta Osservatorio del ciclo vitale e la Serra Emozionale.
La Baita Museo dal particolare soffitto verde e gli originali arredi che la rendono ancor più magica per i più piccoli, contiene al suo interno teche con le farfalle, alcune tabelle esplicative, ma anche attività e giochi interattivi dove i bambini possono avvicinarsi in maniera divertente e curiosa al mondo delle farfalle e al loro ciclo vitale.
Dopo di che gli ospiti si ritrovano al centro di in un vero e proprio eden circondati da coloratissimi cespugli di piante mellifere e si avventurano in una passeggiata lenta nel bosco alla ricerca delle farfalle.
L’avvistamento delle farfalle richiede calma e un po’ di pazienza, specialmente se il tempo non è bellissimo mentre con il sole escono fuori in tante. Fotografarle è quasi impossibile perchè sono così veloci che non fai in tempo a scattare che già sono volate via, siamo riusciti a inquadrarne solo qualcuna che era posata su un fiore o una pianta, molte, specialmente quelle bianche, ci volavano intorno durante la passeggiata.
Tutto qui? Ma neanche per sogno.
Il giardino delle farfalle grazie alla passione e al lavoro indefesso di Fabiana Tassoni e di Patrizio Guglini, encomiabili custodi a tempo pieno di questo territorio proprio come due “giardinieri di Dio”, oltre ad essere Centro Visite del parco e Centro Educazione Ambientale della regione Marche, è divenuto col tempo un vero e proprio motore per lo sviluppo dell’intera area.
Tutto questo, unito ad un fitto calendario di eventi comprensivo di passeggiate storiche al vicino Castello di Montalto e di escursioni naturalistiche sui sentieri dei dintorni, stanno trasformando di fatto un “museo stagionale” in un posto unico dove si ha sempre voglia di andare a trascorre qualche ora in completo relax… a prescindere dalle farfalle!
Segue il naturale ciclo di vita delle farfalle quindi da Aprile a Settembre, dal mercoledì alla domenica 10.00 – 17.00 con visite ogni ora, ultimo ingresso ore 16.00.
In Luglio e ad Agosto è aperto tutti i giorni (10.00 – 17.00).
Novità: avventura con pernottamento
Presto offrirà anche la possibilità di pernottare nel Silva Palus, un vero e proprio villaggio nel bosco. Noi abbiamo visitato in anteprima le spartane unità abitative in legno, moderne capanne che incarnano il sogno di Henry David Thoreau. Si potrà vivere un’esperienza completamente immersi nella natura, una giornata senza orologio e senza cellulare!
Facilmente raggiungibile dall’uscita Caldarola della superstrada Civitanova – Foligno ss77, dalla quale dista appena 7 chilometri, proseguire per Cessapalombo e poi bivio per Montalto. Il Giardino delle Farfalle di Cessapalombo sorge in Contrada Fonte Girata 2, poco lontano dal centro abitato di Montalto, avamposto scarsamente antropizzato della valle del Fiastrone alle pendici del Monte Codardo e del Monte Petrella.
Nel giardino è presente un’area picnic quindi potete tranquillamente portare il vostro pranzo al sacco, ma io vi consiglio invece di assaggiare le pizze al piatto a lievitazione naturale che preparano nel ristorante del Giardino delle Farfalle, Fabiana e Patrizio. Gustarle accompagnate da un piatto di salumi e formaggi del territorio è davvero un’esperienza imperdibile, senza dimenticare il pane fatto in casa e i crostini.
L’unica avvertenza prima di andare è sapere che questo non è il classico padiglione con farfalle importate imprigionate dentro, qui ci sono farfalle autoctone in libertà che arrivano attirate dalla vegetazione piantata nel giardino ad hoc.
Per questo motivo la quantità di farfalle dipende dal periodo e dal clima, in una giornata piovosa è difficile scovarle. Anche quando siamo andati noi per qualche ora il cielo si è chiuso e abbiamo dovuto aspettare che tornasse il sole per vederle, quindi armatevi di un po’ di pazienza e verificate bene le previsioni del tempo prima di andare per non rimanere delusi.
Concludendo, ci siamo stati appena dieci giorni fa, ma abbiamo già voglia di tornare in questo posto unico.
Provare per credere!
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