Vicinissimo a Montefortino (FM), ma facilmente raggiungibile anche da Montemonaco (AP), il sentiero delle Gole dell’Infernaccio è, senza ombra di dubbio, una delle gite più amate dell’intero Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Una passeggiata non facilissima ma, almeno fino all’Eremo di San Leonardo in Volubrio, affrontabile senza troppe difficoltà anche da escursionisti poco allenati e dalle famiglie con bambini.
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Le Gole dell’Infernaccio e il fiume Tenna
Non si conosce l’esatta origine del nome di questo luogo, ma al cospetto delle alte pareti calcaree lentamente erose dal corso d’acqua, affiora alla mente l’incipit della Divina Commedia e/o la discesa di Ulisse nell’Ade.
Il fiume Tenna nasce nel cuore dei Sibillini, tra il Monte Priora e Monte Sibilla e alle sue acque impetuose, a pochi chilometri dalla sorgente, ci sono voluti millenni per scavare la roccia nel primo tratto della corsa verso il Mare Adriatico, lasciando a noi uno stretto passaggio tra le montagne che quasi si toccano.
A percorrere questo sentiero senza fretta e muniti dello spirito giusto, si accede, ve lo assicuriamo, quasi in un’altra dimensione: questa è il richiamo magnetico di un luogo naturale protetto che ogni stagione è frequentato da migliaia di turisti.
Come arrivare alle Gole dell’Infernaccio
L’inizio del camminamento è facilmente raggiungibile in auto sia da Montemonaco (distante circa 11 Km) che da Montefortino (a circa 7 Km).
Da entrambi i paesi, segnaletica stradale ben curata permette di seguire una strada asfaltata che conduce fino alla località di Rubbiano da dove una carrareccia di circa 2 chilometri procede in direzione delle gole.
Quest’ultimo tratto, da affrontare con la giusta cautela a causa del fondo stradale a tratti non omogeneo, conduce fino ad uno slargo dove, un moderno prefabbricato in legno, novità dell’estate 2020, funge da sede dell’ufficio informazioni.
Inoltre, in queste settimane estive di grande affluenza, alcuni addetti della Protezione Civile di Montefortino assistono gli automobilisti durante le fasi di parcheggio al fine di garantire la viabilità nella zona.
È bene sottolineare infine che la sosta è completamente gratuita ma è bene arrivare presto per trovare parcheggio il più vicino possibile all’inizio del sentiero (meglio se riuscite a stare lì per le 9/9.30).
Le Pisciarelle dell’Infernaccio
Lasciata l’auto si procede a piedi su un primo tratto di discesa fino fondovalle annunciato dalle famose “Pisciarelle”, caratteristiche cascate a goccia che annunciano l’attacco del sentiero vero e proprio, almeno quanto l’ingresso di un tunnel sulla destra che, solo ad uso dei forestali, è chiuso a chiave.
Per chi ha bambini molto piccoli e non se la sente di affrontare il sentiero potrebbe essere già una breve passeggiata arrivare fin qui e godersi il fresco delle goccioline che cadono dalla roccia, i bimbi si divertiranno un mondo a passarci sotto e ad affrontare il piccolo guado, ma attenti al fondo bagnato.
La quantità d’acqua in questa zona varia molto dal periodo dell’anno, noi ci siamo stati anche prima dell’inizio dell’estate e la cascatella era molto più abbondante e scenografica.
Com’è il sentiero per arrivare all’Eremo di San Leonardo
Rocce scabre e acque limpide sono gli elementi dominanti di un habitat fluviale di rara bellezza.
Si parte da un’altitudine di 900 metri e dopo circa 90 minuti di cammino si raggiunge quota 1.150.
Il sentiero presenta dapprima una ripida salita scoscesa che però nasconde, strada facendo, tratti di discesa dove riprendere fiato, così come zone pianeggianti lungo l’argine del fiume. Qui un muraglione il laterizio raggiunge le “Muline”, i ruderi di un piccolo mulino ad acqua costruito dai monaci.
Guadagnando quota, ci si addentra in una maestosa faggeta che garantisce grande frescura anche nelle estati più calde.
Dopo circa 40 minuti dalla partenza il sentiero presenta un bivio: a sinistra si procede fino a Capo Tenna, le sorgenti del fiume al centro di un anfiteatro naturale, mentre continuando la salita a destra, si raggiunge un pianoro erboso dove, come affacciato sulla valle, sorge l’Eremo di San Leonardo in Volubrio.
La scelta della strada da seguire adesso è obbligata visto che nel 2016 il sentiero E9 che conduce alle sorgenti del Tenna è stato chiuso con un’ordinanza del Comune e del Parco a causa dell’instabilità della parete rocciosa sovrastante il laghetto della Sibilla.
Attenzione: chi incurante del rischio lo percorre, incorre in una sanzione ed i controlli sono frequenti.
Le cose da sapere prima di andare alle Gole dell’Infernaccio con i bambini
- La passeggiata è adatta alle famiglie con bambini non troppo piccoli e che siano abituati a camminare in salita con le scarpe adatte.
- Tempi: circa 1 ora e mezzo all’andata e un’oretta al ritorno.
- È bene calzare sempre scarpe da montagna o almeno scarpe con suola antiscivolo e munirsi di bastoncini da trekking perché dopo le piogge il percorso trattiene l’acqua rendendo il fondo a tratti scivoloso.
- Portate un asciugamano se volete far immergere i piedi ai bimbi nell’acqua fresca del fiume.
- Non è possibile percorrere il sentiero con il passeggino o in bicicletta.
- Non ci sono punti di ristoro all’arrivo all’Eremo, solo una fontana, ma è bene portare abbondante acqua da bere durante la passeggiata.
- Arrivati all’eremo ci sono alcuni spazi sia all’ombra che al sole dove sistemarsi per il picnic sul terreno con un telo o una coperta, non ci sono panche e tavoli di legno.
- Non ci sono bagni all’Eremo, ne trovate uno chimico solo alla partenza della passeggiata, vicino alla casetta del Parco.
L’Eremo di San Leonardo in Volubrio
Luogo di pace dove le pietre raccontano al visitatore la storia di un eremita moderno, Padre Pietro Lavini.
Con l’aiuto del Signore, costruì una chiesa sui resti di un antico monastero benedettino. Il terremoto del 2016 non ha risparmiato il luogo di culto che, prontamente messo in sicurezza, risulta agibile.
Una fontana dalla quale sgorga acqua a volontà è l’unico confort che troverete quassù, ma siamo certi che non chiederete altro se non lunghi attimi di raccoglimento.
La Cascata nascosta del torrente Rio
A dar retta ad alcuni escursionisti che hanno fatto il sentiero con noi, alle spalle della fontana appena menzionata, parte un sentiero nel bosco che in circa un’ora di cammino, tenendo sempre la destra al bivio, conduce alla Cascata del torrente Rio, preceduta da un fragore di acque in caduta libera.
Abbiamo preso informazioni e ci è stato sconsigliato vivamente di affrontare il cammino con i bambini. Pare che l’ultimo tratto, se pur breve, sia molto impervio.
Altre idee sulle cose da fare sui Sibillini le trovate sui nostri articoli:
Maggiori informazioni sulle passeggiate aperte e sulle visite guidate nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini le trovate sul sito ufficiale Sibillini.net .