Come dico sempre… per il viaggiatore curioso, l’Abruzzo è la regione dai mille viaggi possibili!
Le sue mille strade provinciali sono la gioia di Google Maps che, per farti risparmiare meno di un chilometro, molto spesso ti istrada su itinerari che tu, navigatore esperto, mai avresti preso.
Le centinaia di itinerari da sogno, pane quotidiano dei viaggiatori senza fretta, prevedono tra l’altro l’utilizzo di strade di crinale, spesso dal fondo poco curato, ma anche di sentieri poderali dall’asfalto perfettamente curato o da dimenticate strade di fondovalle.
La meta è certa, le vie per raggiungerla sono infinite.
Basta puntare il telefonino e lasciarsi andare proprio come abbiamo fatto noi, quella volta che, lasciata la Costa dei Trabocchi, c’è venuta un’irresistibile voglia di Bocconotto Frentano, il dolce più amato dai bambini abruzzesi, ritrovandoci poi a camminare per le viuzze di Roccascalegna e subito dopo a fare il bagno in una delle piscine naturali lungo il corso del fiume Sangro.
Dal nostro b&b nei pressi di Casalbordino Lido, lasciando per un’altra volta la visita di Lanciano, ci siamo diretti a Castel Frentano, la patria del Bocconotto.
Trattasi di un pasticcino troncoconico sovradimensionato con un ripieno di crema di cioccolato fondente, mandorle e miele: pastafrolla all’esterno e pura golosità all’interno. Leggenda vuole che il nome venga dal solo “boccone”, per quanto grande, necessario ai più golosi per mangiarlo.
La Bottega del Bocconotto di Claudia Bucci, la incontri sul tratto urbano della S.S. 84 Frentana che, proveniente dal litorale di Marina di San Vito, entra nella bella cittadina dopo aver attraversato Lanciano.
Nell’anno del Signore 2019 un bocconotto viene via per 1.30 € e così anche chi ha pochi soldi in tasca può farne incetta. L’esperienza ci ha insegnato che un giro in città, e il borgo di Castel Frentano merita, viene meglio a pancia piena.
Senza dar retta al richiamo della gola che ci suggeriva una puntatina a Guardiagrele per assaporare un’altra specialità della pasticceria abruzzese della quale vi daremo conto in un prossimo post, abbiamo puntato il nostro GPS su Roccascalegna, attratti dalle belle riprese del serial televisivo ricavato, nell’ultima stagione, da quel capolavoro assoluto di Umberto Eco che è Il nome della Rosa.
La Statale 84 Frentana ci ha portato dalle parti di Altino dove la provinciale 110, attraversando boschi con scorci sulla Maiella, ci ha condotto al cospetto di questo antico castello medievale che sovrasta una rupe solitaria a guardia della valle dell’Aventino, sul versante meridionale della Montagna Madre.
Potremmo dirvi che, armati di buona volontà e nonostante il solleone agostano ci siamo inerpicati fino alla torre più altra del castello dopo aver esplorato le mille viuzze dell’incasato, ma invece no.
Abbiamo fatto quattro passi e visto il duro percorso di avvicinamento allo svettante castello solitario, complice l’ora di pranzo incombente, abbiamo ripiegato su una vera e propria peculiarità gastronomica roccolana: il pane porchettato.
Come farà la fornaia Maria a cuocere questi filoni di pane con dentro nell’impasto una squisita porchetta cotta e fumante?
Quali tecniche di cottura rendono così prelibato il tutto?
Non lo sapremo mai perché Maria, che ancora ricordo nelle preghiere prima di andare a letto, ha brevettato il tutto perché non si sa mai che un dirigente della Mc Donald venga da queste parti per rubare la leccornia locale.
Ecco, a Roccascalegna, il castello più fotogenico d’Abruzzo, c’è anche il pane porchettato.
Con tutta probabilità, il creatore di Google Maps non è un seguace di John Fante, l’indimenticabile autore di Ask the Dust, famoso libro, Chiedi alla polvere in italiano, che ammalia il lettore con le storie di Arturo Bandini.
Non è un lettore di John Fante perché sennò, il suo Google Maps, da Roccascalegna guiderebbe tutti nella vicina Torricella Peligna, luogo natale del papà di Fante poi emigrato in America dove mise al mondo John.
Pare che lo scrittore non raggiunse mai il borgo abruzzese che comunque lo ricorda con un famoso Festival letterario di fine agosto.
Se volete visitare il Castello di Rocca Scalegna il biglietto intero costa 3 euro mentre quello ridotto per i ragazzi dai 6 ai 14 anni solo 2, da 0 a 5 anni entrano gratis.
Da Roccascalegna a Villa Santa Maria ci sono una ventina di chilometri. In mezzo c’è il lago di Bomba che però, dall’alto dei viadotti della S.S. 652 non vedi quasi mai.
Il bacino artificiale creato con lo sbarramento del Fiume Sangro, fa da richiamo per Villa Santa Maria, detta la città dei cuochi perché sede di un famoso istituto alberghiero che sforna chef che poi si fanno onore ad ogni latitudine.
Ma questo gli sviluppatori di Google Maps forse non lo sanno. In compenso, passando a pochi metri dal paese, la macchinetta ti segnala, cito testualmente, la presenza di piscine naturali.
Tanto basta per fermare l’auto, iniziare a seguire come in un film un ragazzino con un asciugamano sotto al braccio e ritrovarsi in un altrove dove ogni viaggiatore si augura di arrivare in una torrida giornata d’estate: la Sangro beach Villa Santa Maria.
Alla base del paese, una viuzza termina in un breve sentiero che costeggia il fiume fino a quando, il turista accaldato è accolto da un cartello molto eloquente che così recita:
Cari amici bagnanti, anche quest’anno sono felice di ospitarvi tra le mie fresche e rigeneranti acque, lieto di coccolarvi con le mie calde pietre, essere soprattutto la gioia infinita dei vostri figli!
In cambio di tutto questo benessere chiedo solo di essere rispettato!
In che modo?
Le sigarette non gettatele tra le mie acque o tra le mie pietre, basta una bustina per portarle via… bottiglie rotte, di plastica, bicchieri, sono pericolose per i miei abitanti e per voi!
Buona estate.
Il vostro amico Sangro”.
Il sentiero per arrivare a questo piccolo paradiso è breve e non mostra particolari difficoltà, ma non si può fare in passeggino. Invece l’accesso alle piscine naturali richiede un po’ più di attenzione con i bambini piccoli perché ci sono grossi sassi e potrebbero scivolare, vi consiglio di tenerli per mano e scegliere il punto migliore dove entrare con meno difficoltà.
Alleghiamo foto a mo’ di promemoria e segnalandovi che le acque delle piscine erano fresche ma non ghiacciate, vi lasciamo lì appesi al telefonino. A Villa Santa Maria c’è ancora tanto da scoprire, ma noi eravamo diretti a Roccaraso della quale vi racconteremo presto.
Provare per credere…
Siena con bambini e ragazzi: cosa vedere, tour guidati, laboratori per bambini, dove parcheggiare, parchi…
Leguminaria 2019, una manifestazione sempre attenta alle esigenze delle famiglie: il programma, le attività per…
L'Abbazia di San Galgano e l'Eremo con la Spada nella Roccia: come visitarle, dove si…
Siamo stati alle Grotte di Stiffe: dove si lascia l'automobile, la navetta, come arrivare, quanto…
Le Terme di Merano: le piscine, le saune, l'area SPA, le sale relax, la SPA…
Quest'estate siamo tornati alle Terme dei Papi di Viterbo dove i bambini sono ammessi nella…