Abruzzo

Bosco di Sant’Antonio: un posto magico a Pescocostanzo sulla Majella

Il Bosco di Sant’Antonio è una grande faggeta di oltre 550 ettari, un luogo incantato adatto a tutti, destinazione prediletta anche dalle famiglie con bambini piccoli.

Facile da raggiungere in auto, dotato di parcheggio e servito da un bar ben fornito, è attrezzato con un’ampia area picnic attrezzata con tavoli e panche.

Come se tutto ciò non bastasse, il Bosco di Sant’Antonio vanta numerosi esemplari vetusti di importanti specie arboree quali acero, tasso, cerro e agrifoglio.

Infine, è percorso da un sentiero facile ad anello che raggiunge l’Eremo di Sant’Antonio risalente al XIV – XV secolo.

Dove si trova il Bosco di Sant’Antonio

Questa meraviglia della natura fruibile da tutti sorge ai margini della Valle Peligna, a breve distanza da Sulmona. Ricade nel comune di Pescocostanzo ed è all’interno del Parco Nazionale della Majella, tra il Monte Pizzalto e il Monte Rotella.

Da almeno 35 anni è un’importante area naturale protetta – Riserva Naturale Bosco di Sant’Antonio – mentre nell’antichità fu un luogo sacro dedicato a Giove, almeno quanto il vicino paese di Campo di Giove dove troviamo una stazione del treno più famoso d’Abruzzo: la Transiberiana d’Italia.

Inoltre il bosco si trova nella zona degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, vicinissimo alla nota località turistica di Roccaraso, a Rivisondoli e sul limitare della Valle dell’Aventino.

Come arrivare

Il casello autostradale più vicino è quello di Pratola Peligna sulla A25.
Da lì, una comoda circonvallazione evita di attraversare il centro della città di Sulmona, e costeggiando il massiccio del Morrone raggiunge velocemente il bivio per Cansano.

Arrivati nella piccola località, seguiamo le indicazioni per Bosco di Sant’Antonio e per Pescocostanzo: la strada, sempre agevole, inizia a salire attraversando un paesaggio roccioso, aspro e suggestivo che riserva fantastici scorci sul fondovalle.

Ad appena 10 Km da Cansano si scorge sulla sinistra il Piazzale Scuola Sci di Fondo Bosco di Sant’Antonio con l’adiacente Bar Equisef.

Il Sentiero del Bosco di Sant’Antonio

Ben segnalato, con una lunghezza di circa 2,8 Km e un dislivello totale di appena 70 metri è giustamente classificato come T-Turistico. Un itinerario costantemente all’ombra, quasi completamente privo di asperità, si percorre agevolmente in meno di un’ora di cammino.

In pratica dal Piazzale della Scuola Sci di Fondo Bosco di Sant’Antonio con l’adiacente Bar Equisef, il sentiero attraversa la faggeta fino a raggiungere l’Eremo di Sant’Antonio per poi ritornare indietro completando l’anello.

Cosa fare al Bosco di Sant’Antonio

Il Maneggio Equisef (0864-67136/3396093266) propone, anche per cavalieri alle prime armi, passeggiate a cavallo con accompagnatore. Inoltre presso la Scuola Sci di Fondo Bosco di Sant’Antonio (0864-67136/3396093266), d’inverno si può noleggiare materiale per lo sci e ciaspole mentre d’estate affittano biciclette a pedalata assistita.

Ma il Bosco di Sant’Antonio è il luogo ideale per un picnic all’ombra dei grandi alberi, lo spazio dove far sfogare i bimbi non manca, ci sono ampi prati verdi per giocare e tavoli con le panche per far riposare i genitori.

Pescocostanzo, Sulmona e Roccaraso

Fortemente consigliata una visita a Pescocostanzo, antico paese che conserva un centro storico autentico e ottimamente conservato. Noto come il paese degli artigiani, dista meno di 9 Km dal Bosco di Sant’Antonio e di affaccia sull’altopiano del Quarto Grande.

La parte che sovrasta l’antico abitato è occupata dagli impianti di risalita di Pescocostanzo Vallefura, parte integrante del noto Comprensorio Sciistico dell’Alto Sangro. Da fine giugno a metà settembre le seggiovie che d’inverno sono a servizio dello sci alpino, portano in vetta gli appassionati di MTB che qui trovano anche 3 importanti noleggi di bici muscolari e e-bike.

Un picnic al Bosco di Sant’Antonio può essere abbinato ad una visita di Sulmona, o di Roccaraso ma anche di Palena, il centro più grande della Valle dell’Aventino distante meno di 25 Km.

 

Paolo Merlini

Merlini è uno che entra nelle autostazioni come un pellegrino nella cattedrale di Compostela attendendo la benedizione. Come e meglio di Benigni, potrebbe mandare a memoria tutte le sigle delle aziende di trasporto pubblico, dall’Autostradale alla Zani Viaggi, con gli occhi chiusi e con le mani legate, compresi i relativi indirizzi web

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